In una risposta provocatoria alle recenti accuse che sostengono che spie russe stiano seminando “caos” in tutta Europa, il presidente Vladimir Putin ha liquidato le affermazioni come “completamente insensate” e ha avviato una critica accesa delle politiche economiche occidentali. Rivolgendosi ai media dopo che il Cremlino è stato accusato di aver piazzato un dispositivo sospetto su un aereo diretto nel Regno Unito, Putin ha evitato le accuse di spionaggio, scegliendo invece di concentrarsi sui problemi economici “auto-inflitti” dell’Europa.
Il leader russo, apparendo divertito dalla linea di domande del giornalista della BBC Steve Rosenberg, ha riso prima di rispondere: “Grazie per avermi ricordato questa parte della domanda.” Ha affermato che il tumulto in Europa è il risultato delle proprie politiche sbagliate, non di un’interferenza russa. “Ciò che sta accadendo nelle strade di alcune città europee è il risultato della politica interna e delle politiche di quegli stati,” ha sostenuto Putin. Ha poi aggiunto che le economie europee stanno “bilanciando sul orlo della recessione” a causa del rifiuto dell’energia russa e della chiusura di impianti a carbone e nucleari, mosse che ha definito avventate e dannose per i propri cittadini.
I commenti sprezzanti di Putin sono arrivati poco dopo che il direttore generale del MI5, Ken McCallum, ha emesso un avvertimento severo riguardo all’interferenza russa e iraniana nel Regno Unito. McCallum ha accusato il GRU russo, noto per il suo coinvolgimento nell’avvelenamento con Novichok a Salisbury, di intensificare “operazioni di incendio e sabotaggio” in tutta Europa nel tentativo di indebolire l’Occidente. Secondo McCallum, queste attività si sono intensificate, mettendo i cittadini britannici in allerta per potenziali azioni segrete russe.
Invece di affrontare direttamente le accuse, Putin ha continuato il suo acceso monologo, accusando l’Europa di cercare di spostare la colpa per la propria cattiva gestione economica. “Gli standard di vita stanno diminuendo in questi paesi, e invece di prendersi la responsabilità, puntano il dito contro di noi,” ha detto. Ha anche criticato l’Europa per aver spinto politiche che, a suo avviso, danneggerebbero le nazioni africane, suggerendo che la spinta dell’Occidente per eliminare i combustibili fossili ignorasse le esigenze dei paesi in via di sviluppo.
Tornando ai conflitti globali, Putin ha affermato che la vera escalation non proveniva dalla Russia, ma dalle potenze occidentali coinvolte in Ucraina e in Medio Oriente. “Non siamo noi quelli che stanno facendo l’escalation. È l’altra parte che lo fa sempre,” ha dichiarato, avvertendo che l’Europa non è pronta per le conseguenze delle sue azioni.
Mentre Putin ha deriso le accuse di spionaggio con una risata e ha reindirizzato la colpa verso i leader occidentali, si è presentato come uno spettatore della presunta “autodistruzione” dell’Europa. Con le tensioni in aumento, la sfida di Putin suggerisce un divario sempre più profondo—uno che potrebbe costringere l’Europa ad affrontare sia le lotte interne che le minacce esterne a viso aperto.