Dopo mesi di evasione, JD Vance ha finalmente chiarito: non crede che Donald Trump abbia perso le elezioni del 2020. Durante un comizio in Pennsylvania, quando gli è stato chiesto se pensasse che Trump avesse perso, Vance ha risposto direttamente: “No”, segnando un allontanamento dal suo approccio precedente di evitare la questione. Vance ha accennato per settimane a scetticismi sull’integrità delle elezioni, ma mercoledì ha ribadito le sue opinioni, sottolineando “seri problemi” con il processo elettorale del 2020.
Durante la sua campagna per la vicepresidenza, Vance è passato dal trattare le elezioni passate a concentrarsi su questioni di censura, big tech e le sfide economiche che affrontano gli americani oggi. Sostiene che la “censura”, in particolare riguardo alla soppressione della storia del laptop di Hunter Biden, abbia influenzato i risultati elettorali. “Penso che il big tech abbia truccato le elezioni nel 2020,” ha dichiarato Vance, criticando i Democratici e i media per essersi concentrati sul 2020 invece di ciò che sostiene sia più importante per gli americani: “prezzi del gas, indipendenza energetica e generi alimentari.”
Pressato ulteriormente, Vance ha chiarito la sua posizione attuale, sottolineando che crede che le misure adottate dal 2020 garantiranno le elezioni di quest’anno. “Non sono preoccupato,” ha osservato, indicando i cambiamenti che ritiene garantiranno che ogni “voto legale sia espresso e conteggiato.”
Sebbene la franchezza di Vance sulle elezioni del 2020 possa rassicurare alcuni sostenitori, la sua insistenza sul fatto che il big tech e la censura abbiano svolto un ruolo centrale sottolinea una narrativa di campagna continua di sfiducia nei confronti dei media e delle industrie tecnologiche. Per ora, il suo messaggio è chiaro: vuole concentrarsi sul 2024, respingendo ulteriori domande sul 2020 come una “distrazione dai veri problemi.”