Il Primo Ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha espresso una severa critica all’offensiva in corso di Israele a Gaza, definendo la situazione “allarmante e drammatica” e descrivendo le azioni militari di Israele come “barbariche.” Nella sua dichiarazione, riportata dai media norvegesi e da Anadolu, Støre ha avvertito delle gravi conseguenze per i civili intrappolati nella zona di conflitto, evidenziando una catastrofe umanitaria urgente che, secondo lui, si sta sviluppando “nel nostro tempo.”
Le sue osservazioni arrivano mentre organismi globali, tra cui le Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Croce Rossa Internazionale, sollevano allarmi sulle condizioni in deterioramento a Gaza. Støre ha sottolineato che queste istituzioni, insieme ai lavoratori sanitari con esperienza diretta sul campo, stanno inviando quelli che lui ha definito “messaggi di allerta.” Ha enfatizzato la gravità della situazione, facendo riferimento a rapporti di fame, malattie e una grave carenza di beni di prima necessità, tutti fattori che mettono in pericolo centinaia di migliaia di vite. “È allarmante quando assistiamo a una fame imminente, alla morte e a malattie tra centinaia di migliaia di persone vulnerabili nel nord di Gaza,” ha affermato Støre. “E sta accadendo ora, nel nostro tempo.”
L’offensiva di Israele, iniziata oltre un anno fa, ha decimato Gaza, con fonti palestinesi che riportano oltre 43.000 morti, tra cui molte donne e bambini, e più di 101.000 feriti. Aggiungendo alla devastazione, si stima che 11.000 individui siano ancora dispersi, temuti morti sotto le macerie di case distrutte e infrastrutture civili. Questi dati, che emergono in mezzo ad accuse di potenziale genocidio presentate contro Israele alla Corte Internazionale di Giustizia, gettano una luce cruda sul costo del conflitto. Sebbene Israele neghi queste accuse, la comunità internazionale è sempre più vocale nelle sue richieste di responsabilità e di una urgente de-escalation.
Il commento del Primo Ministro Store risuona con le preoccupazioni più ampie dell’Europa e sottolinea il crescente malcontento tra i vicini nordici della Norvegia. Prima della riunione del Consiglio Nordico in Islanda, Store discuterà della crisi con altri leader nella speranza di costruire una risposta regionale unita. Le sue osservazioni riflettono l’urgente necessità di mantenere gli standard umanitari internazionali, specialmente poiché i principi destinati a proteggere la vita civile sembrano essere ignorati a Gaza. “Quando questi principi vengono infranti, come a Gaza, ci ritroviamo nella barbarie,” ha dichiarato al quotidiano norvegese VG.
La situazione a Gaza è aggravata da un rigoroso blocco israeliano che ha interrotto l’accesso a beni essenziali come cibo, acqua pulita e forniture mediche, complicando ulteriormente gli sforzi per affrontare la crisi in corso. I gruppi per i diritti umani sostengono che questo blocco sta aggravando la sofferenza su una scala senza precedenti, mentre gli sforzi di soccorso faticano a tenere il passo con i bombardamenti quotidiani e i civili sopportano condizioni di vita brutali.
Le Nazioni Unite hanno recentemente emesso un grave avvertimento sul rischio di morte diffusa nel nord di Gaza, dove interi quartieri sono stati ridotti in macerie. La combinazione di azioni militari prolungate e scarsità di risorse significa che molti palestinesi sentono di non avere rifugio dalla violenza. “Sentono che nessun posto è sicuro,” ha detto Store, descrivendo un livello di trauma civile che lui e altri leader europei considerano un’emergenza umanitaria.
Questa crisi ha intensificato le richieste per un cessate il fuoco internazionale e una rivalutazione delle politiche che continuano a isolare Gaza. Mentre Store e i suoi omologhi nordici si preparano a riunirsi, il mondo osserva, sperando in un progresso che possa risparmiare alla popolazione vulnerabile di Gaza ulteriori sofferenze. Nel frattempo, il primo ministro della Norvegia non ha lasciato dubbi sulla posizione del suo paese: l’attuale traiettoria, ha avvertito, è quella di una tragedia in approfondimento, e richiede immediata attenzione e azione globale.