Il presidente Joe Biden presenterà un’attesa scusa alle famiglie dei nativi americani venerdì, affrontando gli orrori inflitti dal sistema delle scuole per indigeni del governo degli Stati Uniti. L’apertura ufficiale avverrà a Phoenix, in Arizona, presso la Gila River Indian Community, dove Biden sarà affiancato dalla segretaria degli Interni Deb Haaland, la prima nativa americana a far parte di un gabinetto presidenziale.
“Per oltre un secolo, il nostro governo ha rimosso forzatamente i bambini nativi dalle loro famiglie e culture,” ha dichiarato Biden, confermando la decisione di emettere una scusa nazionale. “Questo è qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto molto tempo fa.”
Il sistema delle scuole per indigeni degli Stati Uniti, iniziato nel 1819 e durato fino agli anni ’70, mirava ad assimilare i bambini nativi americani rimuovendoli dalle loro famiglie e vietando le loro lingue e tradizioni. Tragicamente, molti bambini hanno subito abusi e negligenza, e alcuni non sono mai tornati a casa. La segretaria Haaland, discendente di sopravvissuti alle scuole, ha espresso profonda gratitudine per la decisione del presidente, affermando: “Per decenni, questo terribile capitolo è stato nascosto dai nostri libri di storia, ma ora il lavoro della nostra amministrazione garantirà che nessuno dimentichi mai.”
Il capo principale della Cherokee Nation, Chuck Hoskin Jr., ha lodato la mossa di Biden, definendola un “momento profondo” per le comunità indigene e sollecitando ulteriori azioni per affrontare gli impatti duraturi sui sopravvissuti e le loro famiglie.
Le scuse segnano un passo cruciale verso la guarigione, riconoscendo un capitolo doloroso della storia degli Stati Uniti che è rimasto inascoltato per troppo tempo.