Due dei principali consiglieri di Donald Trump hanno riacceso lunedì le speculazioni sulla posizione della vicepresidente Kamala Harris come candidata presidenziale democratica, suggerendo anche che i Democratici potrebbero sostituirla con l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton. Trump Jr. ha avviato la discussione incolpando Harris, che ha soprannominato la “Czar del Confine”, per le politiche migratorie che sostiene abbiano portato all’omicidio tragico della donna della Georgia Laken Riley da parte di un immigrato non documentato.
Il consigliere senior di Trump, Jason Miller, è intervenuto suggerendo che la mossa fosse una strategia di “scacchi 3D” per potenzialmente sostituire Harris con “Crooked Hillary”. Stephen Miller ha aggiunto ulteriore benzina sul fuoco, twittando riguardo a “pettegolezzi di DC” che i Democratici potrebbero cercare di sostituire Harris a causa di uno “scandalo di plagio” che circonda il suo libro del 2009, Smart on Crime, sebbene questa accusa provenga dall’attivista conservatore Chris Rufo e non dall’interno del Partito Democratico stesso.
I commenti del campo di Trump segnano l’ultimo tentativo di suscitare incertezze attorno al biglietto democratico. Lo stesso Trump ha recentemente alimentato le voci, affermando che le presunte inclinazioni “marxiste” di Harris stanno causando un calo del supporto, sebbene i sondaggi attuali continuino a mostrare una gara serrata tra Harris e Trump.