Il Gran Premio di Long Beach nell’IndyCar ha messo in mostra una intensa battaglia di strategie tra i piloti esperti dello sport nella sua 40ª edizione. Una tempestiva bandiera gialla ha diviso il gruppo, portando i strategisti a calcolare rapidamente la strategia di carburante più efficace. La metà dei concorrenti ha scelto di fermarsi ai box per rifornirsi, facendo affidamento sulla conservazione del carburante o sulla possibilità di un’altra bandiera gialla per completare i restanti 68 giri. L’altra metà ha scelto di ritardare le proprie soste e mantenere un ritmo veloce per tutta la gara. Man mano che la gara procedeva senza ulteriori bandiere gialle, la differenza tra le due strategie si è ridotta, con coloro che avevano ritardato le soste che gradualmente raggiungevano i leader.
Nell’ultimo giro, Scott Dixon è emerso come leader, conservando abilmente carburante mentre affrontava altri tre piloti che non avevano le stesse preoccupazioni. Nonostante la frustrazione di coloro che seguivano Dixon, è riuscito a mantenere la sua posizione fino alla bandiera a scacchi, allungando con successo il suo carburante fino alla fine. Anche Dixon stesso è rimasto sorpreso dalla sua capacità di far durare il carburante, segnando una vittoria straordinaria nella sua 20ª stagione consecutiva.
Colton Herta ha concluso al secondo posto, anche se il suo percorso verso il podio è stato segnato da polemiche. Herta ha colliso con l’auto di Josef Newgarden in una curva stretta a tre giri dalla fine, facendo sollevare le gomme di Newgarden da terra e attivando la modalità anti-stallo. Prima dell’incidente, Herta aveva inseguendo incessantemente Dixon per la leadership, ma è finito per scivolare al quarto posto e non è riuscito a recuperare nel tempo rimanente. Ha chiesto una penalità contro Herta via radio, ma il controllo della gara non ha imposto alcuna sanzione, consentendo a Herta di mantenere la sua posizione di secondo posto.
Alex Palou ha approfittato dell’incidente davanti a lui e ha trasformato la sua sesta posizione di partenza in una solida terza posizione. Marcus Ericsson ha conquistato il quinto posto, mentre Will Power ha impiegato la sua strategia di risparmio carburante nella Chevy #12 del Team Penske per assicurarsi il sesto posto.
La cruciale bandiera gialla che ha plasmato la battaglia delle strategie è stata causata da Christian Rasmussen al 15° giro. Il rookie ha fatto un testacoda con la sua Chevy di Ed Carpenter e ha colpito il muro nella Curva 4, collidendo anche con Jack Harvey, causando danni significativi al sidepod di Harvey per il resto della gara. L’unico altro ritirato è stato Scott McLaughlin, che stava andando verso un piazzamento nella top 10 fino a rallentare improvvisamente con solo 15 giri rimanenti prima di dirigersi ai box.
In un’impressionante debutto in IndyCar, Theo Pourchaire ha navigato abilmente il difficile circuito cittadino con la sua Chevy Arrow McLaren, finendo in 11° posizione. La prossima gara del calendario IndyCar si svolgerà al Barber Motorsports Park nel centro dell’Alabama il prossimo fine settimana.