Con la Formula 1 che si avvia verso la 19ª gara della stagione 2024 con il Gran Premio degli Stati Uniti, il paddock è in fermento per l’eccitazione e anche per la controversia. La Red Bull si è trovata al centro di accuse riguardanti una modifica illegale della loro RB20 sotto le condizioni di parc ferme, specificamente legata al sistema “T-tray” o “bib” che presumibilmente regola l’altezza da terra della vettura.
In mezzo alle accuse, il campione in carica Max Verstappen ha parlato, chiarendo di non avere conoscenza delle presunte modifiche. Verstappen ha sottolineato che il sistema in questione non era un dispositivo clandestino e rivoluzionario, ma piuttosto uno strumento di base utilizzato quando i componenti della vettura non erano ancora assemblati.
“È pubblico, giusto? Tutti possono vederlo. Per noi, era uno strumento semplice quando i pezzi non erano sulla macchina,” ha detto Verstappen, respingendo l’idea di un comportamento scorretto. Ha continuato spiegando che, sebbene le regolazioni fossero possibili prima che la vettura fosse completamente assemblata, una volta che la macchina era in pista, non era possibile apportare ulteriori modifiche.
Il sistema di regolazione dell’altezza da terra della Red Bull era stato sotto scrutinio dopo che la FIA aveva intensificato i controlli in mezzo a sospetti che una squadra non nominata stesse piegando le regole. Le accuse puntavano a Red Bull, potenzialmente coinvolta nella regolazione del loro T-tray durante le condizioni di parc ferme, permettendo loro di alterare l’altezza da terra della vettura e guadagnare un vantaggio nelle qualifiche e nelle configurazioni di gara.
Inizialmente, Verstappen credeva che le voci riguardassero altre squadre, ma successivamente ha scoperto che Red Bull era il fulcro delle accuse. “Quando l’ho letto, pensavo che altre squadre lo stessero usando. Poi ho scoperto che si trattava di noi. Non ne abbiamo nemmeno discusso nel briefing,” ha detto Verstappen, sottolineando quanto la squadra fosse all’oscuro della controversia.
Il pilota olandese ha minimizzato l’impatto del sistema, affermando che non era un’arma segreta, né spiegava guadagni di prestazione significativi nelle ultime gare. Le prestazioni della Red Bull hanno oscillato nelle ultime gare, con Verstappen che ha faticato in alcune competizioni, lontano dalla forma dominante che suggerirebbe un vantaggio considerevole dal sistema.
Anche Lando Norris della McLaren ha espresso la sua opinione, ammettendo che, sebbene la presenza del sistema possa sollevare domande, il suo effettivo utilizzo non fosse chiaro. Ha sottolineato che i risultati recenti non mostrano la Red Bull sfruttare appieno eventuali presunti aggiustamenti dell’altezza da terra. Norris ha aggiunto che se Verstappen avesse beneficiato del sistema, probabilmente avrebbe vinto più pole position e gare in questa stagione.
“È una cosa averlo sulla tua auto, è un’altra quanto lo usi. Non abbiamo idea. Se li ha aiutati e lo hanno usato come pensa molta gente, potrebbe essere un vantaggio per noi,” ha commentato Norris.
Nonostante la controversia, Verstappen rimane concentrato nel difendere il suo vantaggio di 52 punti su Norris nel campionato piloti, mentre la Red Bull cercherà di riconquistare il proprio dominio dopo i recenti contrattempi. Con solo sei gare rimanenti nella stagione 2024, le poste in gioco sono più alte che mai, e i fan sono ansiosi di vedere come si sviluppa la competizione ad Austin e oltre.