Ciao, come stai oggi? Spero che tu stia bene.
I team di Formula 1, insieme alla FIA e alla Formula One Management (FOM), stanno pianificando di tenere discussioni su un sistema di punti modificato che distribuirà punti ai primi 12 classificati. Secondo un rapporto di Motorsport.com, la scorsa settimana sono stati tenuti colloqui per esplorare la possibilità di cambiare il modo in cui vengono assegnati i punti, e la Commissione F1 è programmata per ulteriori deliberazioni sulla questione. Il cambiamento proposto mira a fornire più opportunità di guadagnare punti espandendo il numero di posizioni da cui è possibile guadagnare punti, aumentando da 10 a 12. Questa modifica è presa in considerazione a causa del significativo divario di prestazioni tra i primi cinque team (Red Bull, Ferrari, McLaren, Mercedes e Aston Martin) e gli ultimi cinque team (RB, Haas, Williams, Alpine e Sauber). In assenza di prestazioni eccezionali o ritiri, i primi cinque team, basandosi esclusivamente sul loro passo, possono monopolizzare le prime 10 posizioni che fruttano punti, come è stato evidente nell’apertura della stagione in Bahrain. Il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha riconosciuto l’attuale divisione in Formula 1, affermando che sembra esserci due gruppi distinti all’interno dello sport, con i team classificati dal sesto al decimo coinvolti in una feroce battaglia simile a quella dei team classificati dal primo al quinto. Tuttavia, in circostanze eccezionali, come l’errore di Lance Stroll durante un restart della Safety Car a Shanghai, una posizione che consente di guadagnare punti diventa disponibile per i cinque team inferiori per competere. Nel Gran Premio di Cina, questa opportunità è stata colta da Nico Hulkenberg della Haas, che ha espresso la sua soddisfazione per le prestazioni del team, affermando che dovevano fornire una sessione di qualifica impeccabile sabato e una gara impeccabile domenica per assicurarsi la loro posizione attuale. Hulkenberg ha sottolineato l’importanza di guadagnare un singolo punto, poiché ha un valore considerevole per il suo team. Dopo le prime cinque gare della stagione, la Red Bull attualmente si trova al sesto posto con sette punti, distante 33 punti dall’Aston Martin, che è quinto. Tre team, Williams, Alpine e Sauber, non hanno ancora guadagnato punti. Il nuovo sistema di punti proposto seguirà una scala mobile, con il primo classificato che riceve 25 punti, seguito da 18, 15, 12 e così via, fino a quando il dodicesimo classificato riceverà un punto. Questo è diverso dal sistema di distribuzione dei punti esistente, che è il seguente: 25-18-15-12-10-8-6-4-2-1.
Questo è un cambiamento significativo rispetto al precedente sistema di punteggio utilizzato nelle stagioni precedenti. Dal 2003 al 2009, solo i primi otto piloti ricevevano punti nelle gare, un sistema che è stato successivamente esteso per includere i primi sei.
Il sistema proposto per il 2025 mira a premiare più della metà della griglia. Il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, sostiene questo cambiamento ma riconosce la necessità di una considerazione attenta.
“Non sono contrario,” ha detto Vasseur a Motorsport.com.
“Avendo lavorato con Alfa Romeo, capisco la frustrazione di avere un grande weekend ma finire P11 senza alcun premio se non ci sono ritiri davanti a te.
“Se finisci P11 o P20, non fa alcuna differenza, e capisco la frustrazione. Tuttavia, se implementi questo sistema e l’anno prossimo ci sono sei team davanti a te, la stessa frustrazione si applicherà a P13. Dobbiamo essere cauti, ma non sono contrario.”
La Red Bull è stata uno dei team di medio campo più di successo in termini di punteggio quando ha avuto l’opportunità. Yuki Tsunoda ha finito settimo in Australia e decimo in Giappone, guadagnando finora un totale di sette punti per il team.
Il team principal Laurent Mekkies sostiene comprensibilmente il nuovo sistema di punteggio proposto.
“Non ci sono più piloti di retroguardia,” ha dichiarato.
“In Formula 1, ora ci sono sei produttori di attrezzature originali (OEM), oltre alla Red Bull Racing, per un totale di sette team di vertice.”
Mekkies ha sostenuto che anche i cinque team più in basso sono ora grandi organizzazioni, e questo numero aumenterà a sette nel 2026 con l’arrivo di Audi.
“È difficile spiegare al mondo esterno, ai nostri partner e ai nostri fan che stiamo lottando per P11, che in realtà non assegna punti,” ha continuato.
“Crediamo anche che questo sistema sia più meritocratico, perché se i punti vengono assegnati fino a P12, evita situazioni in cui un risultato sorprendente, come un P5 o P4 sotto la pioggia, consente ad alcuni team di saltare dieci gare.”
Il team principal della Haas, Ayoa Komatsu, ha sollevato la questione: “Quali sono gli svantaggi?”
“Attualmente, abbiamo tre team con zero punti, e non penso che ciò sia vantaggioso per lo sport.”
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Il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton ha recentemente fatto notizia per le sue dichiarazioni controverse sulla parità razziale nello sport. In un’intervista esclusiva, Hamilton ha discusso la sua lotta continua contro il razzismo e per la promozione della diversità in Formula 1.
Hamilton, che è il primo pilota di colore nella storia della Formula 1, è stato un attivo sostenitore dei diritti dei neri e ha utilizzato la sua piattaforma per sollevare questioni importanti. Ha parlato dell’importanza di avere maggiore diversità in Formula 1 e di come questo possa ispirare e avere un impatto positivo sui giovani di tutto il mondo.
Durante l’intervista, Hamilton ha anche condiviso le sue esperienze personali di razzismo e discriminazione, evidenziando la necessità di cambiamento e di azioni immediate. Ha sottolineato che non basta parlare di uguaglianza, ma che devono essere intraprese misure concrete per promuovere l’inclusione e la diversità.
Hamilton ha anche discusso le sue speranze per il futuro dello sport e la necessità di un cambiamento sistemico. Crede che la Formula 1 possa essere un esempio positivo per altri sport e settori, incoraggiando l’uguaglianza e la diversità a tutti i livelli.
Alla fine dell’intervista, Hamilton ha incoraggiato altri piloti e membri della comunità di Formula 1 a unirsi a lui in questa lotta per l’uguaglianza. Ha sottolineato che tutti hanno la responsabilità di creare un ambiente inclusivo e che la diversità è una forza che può guidare sia lo sport che la società nel suo complesso.
Man mano che la Formula 1 continua a evolversi, è essenziale che i leader dello sport affrontino le questioni di uguaglianza e diversità in modo significativo. Hamilton sta aprendo la strada e ispirando altri a unirsi a lui in questo viaggio verso un futuro più inclusivo e uguale per la Formula 1 e oltre.