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Il proprietario della Formula 1, Liberty Media, ha presentato le sue argomentazioni sul motivo per cui crede che la sua acquisizione di MotoGP riceverà l’approvazione dei regolatori della concorrenza, nonostante un precedente caso che metteva in discussione la proprietà congiunta di MotoGP e F1. Liberty sta considerando l’acquisto del promotore di MotoGP, Dorna Sports, da un po’ di tempo, ma sono state sollevate preoccupazioni riguardo a potenziali violazioni delle politiche antitrust dell’Unione Europea. Questa preoccupazione deriva da un caso precedente nel 2006, quando il gruppo di private equity CVC Capital Partners ha acquistato la maggioranza delle azioni del Formula One Group mentre possedeva ancora il promotore di MotoGP, Dorna. Per completare l’acquisizione di F1, CVC ha dovuto disinvestire la sua partecipazione in Dorna a causa di preoccupazioni per la concorrenza. Queste preoccupazioni sono state evidenziate nella decisione di approvare l’acquisizione di F1 da parte di CVC, firmata allora dal Commissario Europeo per la Concorrenza, Neelie Kroes. La decisione si basava sulla mancanza di sovrapposizione significativa tra F1 e MotoGP in termini di regolatori degli sport motoristici, inserzionisti, team/manifatturieri partecipanti e circuiti. Tuttavia, c’era una significativa sovrapposizione nei mercati dei diritti TV, specialmente in Spagna e Italia, dove F1 e MotoGP erano visti come sostituti più vicini l’uno all’altro. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo a potenziali aumenti dei prezzi per i diritti TV e una riduzione della scelta per i consumatori. Nonostante queste preoccupazioni, gli impegni di CVC sono stati ritenuti sufficienti per eliminare il rischio. Va notato che è stata enfatizzata l’impatto sui mercati della TV in chiaro, poiché sia il modello di business di F1 che quello di MotoGP si basavano fortemente sulla loro presenza in TV in chiaro. L’annuncio recente dell’investimento di Liberty Media in Dorna, acquisendo una partecipazione dell’86%, è soggetto ad approvazione regolamentare. Il CEO Greg Maffei ha espresso fiducia che il permesso regolamentare sarà concesso, citando i cambiamenti di mercato dal caso del 2006 e sottolineando che F1 e MotoGP sono proprietà separate che non saranno accorpate. Liberty prevede di interagire rapidamente con i regolatori e di evidenziare i cambiamenti nel panorama dei media negli ultimi 20 anni. L’azienda cercherà l’approvazione antitrust dagli organismi pertinenti dell’UE, del Regno Unito, del Brasile e dell’Australia, e presenterà anche richieste di investimenti diretti esteri in Spagna e Italia per affrontare le preoccupazioni di interesse pubblico. A differenza di CVC, Liberty Media non è sotto le stesse pressioni temporali e crede che il processo regolamentare procederà in modo fluido e rapido.