Durante l’Abu Dhabi Autonomous Racing League, Fernando Alonso, il pilota dell’Aston Martin in Formula 1, crede che l’esito delle indagini di F1 sia influenzato dalla nazionalità. Ha intenzione di affrontare le sue preoccupazioni con il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem. Alonso ha espresso il suo disappunto per le penalità ricevute negli sprint dei Gran Premi d’Australia e di Cina. Si è sentito discriminato dopo che Lewis Hamilton, che collidette con lui durante lo sprint di Miami, è uscito senza conseguenze. Alonso ha dichiarato che Hamilton non sarebbe stato penalizzato perché non è spagnolo, nonostante avesse causato interruzioni nelle gare di diversi piloti. Il verdetto dei commissari ha menzionato che, sebbene si siano verificate diverse collisioni che coinvolgevano Alonso, Stroll, Hamilton e Norris, non sono riusciti a identificare nessun pilota esclusivamente responsabile per gli incidenti. I commissari hanno anche considerato la tolleranza della F1 verso gli incidenti nel primo giro nel prendere la loro decisione. Alonso ha mantenuto la sua posizione, affermando che Hamilton non aveva il controllo della sua auto e lo ha costretto a entrare in contatto con Stroll. Ha ribadito la sua convinzione che la nazionalità giochi un ruolo nell’esito delle indagini ed ha espresso la sua intenzione di proteggere i futuri piloti spagnoli. Il team di Alonso ha interrotto ulteriori domande sulla questione. Il pannello dei commissari composto da quattro membri per il GP di Miami è formato da membri di Singapore, Barbados, Italia e Stati Uniti d’America.