Pedro Acosta sta ancora cercando la sua prima vittoria in MotoGP e non è mai stato così vicino come oggi nella gara Sprint per il Gran Premio del Giappone, ma una caduta, di cui ha ammesso la responsabilità, è stata una pausa per qualcosa che sembra solo una questione di tempo. Il rookie ha anche chiarito che dobbiamo prendere gli aspetti positivi dalla gara e i progressi fatti nelle ultime gare.
Parlando con la stampa, il pilota della GASGAS Tech3 ha parlato della gara, senza inevitabilmente sfuggire al momento chiave per lui: ‘È stato un errore stupido da parte mia, ero un po’ fuori traiettoria e poi con un angolo maggiore. Comunque, è stato un errore’.
Il #31 ha poi sottolineato che vuole e sta pensando al futuro e al miglioramento, e ha fatto un punto per menzionare la crescita di KTM: ‘Non cerco scuse, cerco soluzioni. Non siamo qui per trovare scuse e dire che c’era olio in pista. Va bene, siamo caduti e oggi eravamo competitivi e dobbiamo prendere le cose buone e anche quelle non così buone come la caduta. Prendiamo gli aspetti positivi, ero veloce e forse il mio sprint in MotoGP e vedere come KTM sta evolvendo perché nelle ultime quattro gare siamo stati super forti, in alcune più vicini al vertice, in altre più lontani, ma siamo stati in grado di combattere con loro e con questi primi quattro o cinque bisogna essere felici e sapere come stiamo migliorando, ma questo non toglie il fatto che è stato un mio errore, e in altre gare abbiamo commesso errori in altre cose’.
Acosta ha ammesso di sentirsi in controllo e di fare tutto come al solito, fino a quando non è arrivato l’errore, con un ricordo dei suoi giorni in Moto2 (2022 e 2023): ‘Stavo cercando di spingere in aree dove mi sentivo più a mio agio, come la curva 1, 2 e 4, e superando solo la curva 3 perché anche quando ero in Moto2 era la peggiore. In MotoGP non stavo perdendo molto, ma un decimo o un decimo e mezzo e quello era un settore di sorpasso per me: non stavo rallentando, non stavo facendo nulla di diverso e puoi vedere che nei giri precedenti andavo e tutto era fluido. Stavo spingendo ma non ero fuori controllo, diciamo, il tempo sul giro non era enorme e l’errore che ho fatto era questo o quello. Dobbiamo accettarlo’.