La sessione di qualifica per il GP di Gran Bretagna di MotoGP ha suscitato alcune controversie a causa dei piloti che aspettavano di sfruttare il traino degli altri nel tentativo di ottenere tempi sul giro migliori. Uno dei casi più notevoli è stato quello di Marc Márquez (Gresini/Ducati), il cui profilo elevato ha portato ulteriore attenzione sulla questione.
Lo spagnolo ha commentato la questione: ‘Per me sarei felice se fossi io il pilota che seguono, perché significherebbe che sono stato il più veloce. Correre è stato, è e sarà sempre così – se non cambiano la pratica di qualifica e mettono qualcosa come una Superpole. Ma come abbiamo visto in passato, la Superpole è noiosa. Non ho niente contro questo, ma nella Superbike è come uno alla volta, lo spettacolo non c’è. Ma alla fine, quando segui qualcuno guadagni alcune cose, ma come abbiamo visto oggi nella seconda manche, tutti in Q2 stavano aspettando il pilota più veloce’.
Quando gli è stato chiesto se potessero essere introdotte regole per imporre tempi minimi nei settori, Márquez ha risposto: ‘Puoi cambiare, ma poi la strategia sarà nel box come in Moto3 adesso. Sì, puoi cambiare i settori, ma la strategia poi sarà nel box. Alla fine hai diverse strategie per farlo. Questo GP è il primo in cui sto cercando un traino. Mi piacerebbe non farlo come ho fatto nelle gare passate, ma ovviamente le regole sono le regole e non sono io a decidere’.
Per l’otto volte campione del mondo, le manovre che non sono pericolose o di disturbo per gli altri piloti sono accettabili: ‘Se sei fuori traiettoria, ovviamente non è pericoloso. Ciò che è più pericoloso, o se qualcuno ti disturba… oggi per esempio [Marco] Bezzecchi è uscito alla curva 3 e si è messo in mezzo tra [Fabio] Di Giannantonio e me. Ha fatto il suo giro più veloce in quel giro, ma 1m59.6s. Mi ha rallentato, ma non c’è stata penalità. Sono d’accordo. Alla fine, se non disturbi gli altri va bene’.