Il Gran Premio del Giappone si è rivelato un altro capitolo deludente per Alex Rins, poiché il pilota catalano, nonostante i suoi sforzi incessanti, ha potuto gestire solo un 16° posto, mancando la possibilità di guadagnare punti. Partendo dalla 19ª posizione sulla griglia, la prestazione di Rins ha messo in evidenza le sfide continue di Yamaha—problemi che sembrano lontani dalla risoluzione, senza una soluzione rapida in vista. Se l’umore di Fabio Quartararo dopo la gara era appesantito da problemi di carburante, anche Rins ha trovato poco conforto.
“È stata una gara davvero difficile; non so cosa dire. Sono devastato perché ho percorso tutti i giri con una frequenza cardiaca di 190 battiti al minuto, dando il massimo per ottenere questo,” ha espresso Rins, rivelando il costo fisico e la delusione dopo una gara estenuante in cui le difficoltà di Yamaha sono continuate.
Rins ha fornito un’analisi dettagliata della sua gara, notando che i primi giri mostravano promesse mentre sperimentava un assetto ispirato al loro approccio austriaco, mirando a migliorare la stabilità in frenata e il controllo della ruota posteriore. Tuttavia, con il progredire della gara, le sue speranze sono svanite. Con dieci giri rimanenti, l’usura del pneumatico posteriore è diventata incontrollabile, rendendo impossibile per Rins controllare il pattinamento della ruota posteriore. “Anche in rettilineo e uscendo dalle Curve 9 e 10, la moto scivolava in linea retta. Dobbiamo trovare una soluzione perché questa non è la direzione giusta, e non sono soddisfatto del lavoro che stiamo facendo.”
I suoi commenti vanno oltre la frustrazione per una sola gara; Rins ha evidenziato un problema più profondo con la macchina della Yamaha. Il motore in linea a quattro cilindri M1, in attesa di un aggiornamento da tempo, sta diventando sempre meno competitivo, e il tanto atteso passaggio a un motore V4 sembra ancora lontano. “Non avremo il V4 per le ultime gare. Se tutto va bene, forse potremo averlo a metà della prossima stagione, ma è solo un progetto, e abbiamo bisogno di qualcosa prima di allora,” ha dichiarato Rins, trasmettendo un senso di urgenza e disperazione.
Rins ha sottolineato che il suo concorrente più vicino rimane il suo compagno di squadra, Fabio Quartararo, che condivide lo stesso equipaggiamento. “Fabio è stato chiaramente più veloce di me questo fine settimana, ma nella prima parte della gara era più vicino rispetto allo Sprint. Tuttavia, quando la gomma si è consumata, la mia gara era finita. Tutte e tre le Yamaha stavano soffrendo degli stessi problemi, anche se forse Fabio qui è riuscito a mantenere meglio il contatto della ruota posteriore durante la frenata, o aveva un setup migliore del mio, dato che guida questa moto da più anni.”
La disparità nelle prestazioni della Yamaha ha suscitato dibattiti sul vero potenziale dell’M1. I successi sporadici di Quartararo, come la sua performance a Misano, sollevano interrogativi sul fatto che la competitività della Yamaha dipenda dalla pista o se i buoni risultati occasionali nascondano problemi più profondi.
“Misano, per Fabio, è un po’ come Austin per me: lì ha vinto il titolo ed è sempre stato molto veloce,” ha commentato Rins. “Potrebbe essere la sua pista preferita, ma è anche vero che abbiamo fatto una gara lì, poi un test e un’altra gara, quindi per me il risultato di Misano non era davvero rappresentativo. La dura realtà è che quando [Luca] Marini mi ha sorpassato, non sono stato in grado di seguirlo.”
Al Motegi, i problemi di Yamaha sono continuati. Rins, sebbene risparmiato dai problemi di consumo di carburante che hanno afflitto Quartararo, si è comunque trovato in una situazione disperata, indicando che i problemi sono multifaccettati e non limitati a un solo componente.
“Problemi con il carburante? No, ho fatto solo un giro cercando di risparmiare, tirando la frizione sul rettilineo per risparmiare un po’ di carburante,” ha spiegato Rins. “Stiamo attraversando un momento critico. Non è perché non stiamo lavorando; lo stiamo facendo, ma è frustrante vedere come dai tutto e le cose non vanno bene. Ho una media di 190 battiti al minuto in ogni gara, per finire ultimo, a 40 secondi dal leader. È difficile così, ma stiamo dando il massimo e dobbiamo essere un po’ pazienti. L’elettronica può essere la chiave? Non lo so. Non riusciamo a trovare ciò che ci manca.”
La situazione per Yamaha e Rins rimane precaria mentre la stagione avanza. Senza soluzioni immediate in vista e il tanto atteso motore V4 ancora in fase di sviluppo, il team affronta un periodo cruciale. Per ora, Rins e Yamaha devono affrontare questa fase difficile, sperando in scoperte che possano offrire un barlume di miglioramento nelle loro prestazioni.