Joan Mir è caduto e si è ritirato per la seconda gara consecutiva, questa volta al MotoGP Dutch GP. Le difficoltà in corso per Honda persistono, ma la strategia del campione del 2020 rimane risoluta: spingere i limiti anche se ciò significa rischiare una caduta.
Riguardo alla caduta e ai suoi sentimenti durante la gara, lo spagnolo ha spiegato: ‘Alla curva 3, con il gas, mi sono inclinato mezzo grado in più e ho perso l’anteriore. È piuttosto imprevedibile, a dire il vero. Il fatto è che è difficile per me durante la gara gestire queste situazioni, perché nella gara stavo seguendo il gruppo che era [Marco] Bezzecchi lì, poi Fabio [Quartararo] era lì, [Jack] Miller, e un paio di altri di loro davanti. E stavo andando con loro. Mi stavo distaccando da un paio di piloti che avevo dietro. Mi sentivo… non molto bene, a dire il vero, con il serbatoio pieno, con tutto il carburante la moto era difficile da guidare. Ma poi stava migliorando, stavo recuperando un po’ di tempo su quel gruppo. E poi ho provato un po’ di più nel Settore 1, un settore dove riesco a recuperare tutto ciò che perdo in accelerazione. Ho provato un po’ di più e ho perso l’anteriore. Questa è un po’ la nostra storia’.
Mir ha ammesso di essere sorpreso dai miglioramenti dei suoi avversari e ha sottolineato che giocare sul sicuro e evitare una caduta non era un’opzione: ‘Abbiamo lo stesso pacchetto delle gare precedenti, i tempi sul giro che stanno facendo sono enormi. Stiamo andando veloci, ma il fatto è che gli altri sono migliorati molto, è incredibile. Come accelerano all’uscita delle curve mi fa arrabbiare! Quello che potrei fare è rallentare di mezzo secondo e finire a 14 secondi e basta. Ma non è ciò che voglio; come pilota voglio sempre di più, voglio provare, e se questo significa andare a terra, magari un giorno non vado a terra e sono davanti, quindi, vediamo’.
Riguardo alle sue recenti cadute, Mir le trova intriganti poiché si verificano in momenti insoliti: ‘Onestamente, le ultime cadute che ho avuto, erano per lo più con il gas. Quindi c’è qualcosa che non va nella nostra moto. Normalmente quando inizi ad aprire il gas trasferisci il peso sul posteriore e non dovresti davvero cadere lì. La caduta tipica è quando rilasci il freno anteriore, ma nel mio caso la maggior parte di esse è con il gas. E dobbiamo analizzare questo, perché la moto in quel momento è piuttosto critica’.
Secondo Mir, gli incidenti sono più legati alla geometria della moto piuttosto che alle gomme: ‘È più la geometria, come la moto lavora in questo momento non è ideale. Probabilmente non sta prendendo abbastanza l’anteriore e non trasferiamo sul posteriore. Poi non abbiamo grip’.