Non c’è molto altro da dire sulla folle e intensa battaglia tra Pecco Bagnaia e Marc Márquez nel GP di Spagna, domenica scorsa, e Gigi Dall’Igna arriva addirittura ad accettare l’intensità messa in pista, sottolineando che si è trattato di una corsa e di una battaglia che ‘rimarrà nella memoria’ per molto tempo.
Su LinkedIn, il Direttore Generale di Ducati Corse presso Ducati Motor Holding era chiaramente super emozionato per quanto accaduto in pista, scrivendo: ‘Una vittoria meravigliosa, spettacolare, travolgente a Jerez, per la quale vale la pena “esagerare”, sì! Un capolavoro all’interno di un splendido podio Ducati, con 3 squadre diverse, e racchiuso in una cornice che ha 5 delle nostre moto nelle prime cinque posizioni. Queste sono gare che rimangono nella memoria e nell’anima, e che contano di più, se si può dire, per team e piloti: vanno oltre la gioia di un’ottima prestazione, danno soddisfazione per il lavoro svolto e ispirano forza e fiducia per ciò che verrà […]’.
Ha continuato: ‘Il giro più veloce nel finale, dopo una battaglia senza esclusione di colpi, dice tutto su un emozionante duello di altissimo livello tecnico tra due piloti straordinari che hanno girato a tempi da record fino alla fine’.
E poi ha rivolto la sua attenzione su Bagnaia, vincitore del duello e della gara: ‘Per non dire altro, un Pecco straordinario, partendo già dal primo giro con una guida eccezionale e da manuale, ha messo il suo sigillo personale su una gara difficile e infuocata, che ha espresso tutta la tecnica, intelligenza e carattere di cui è capace. Era necessaria una reazione importante, tanto più dopo l’amarezza lasciata dalla Sprint, e così si è materializzata’.
Per l’italiano, quella battaglia era rischiosa, ma il numero 1 ha dimostrato perché ha quel numero sulla sua moto: ‘Rivitalizzare le fortune del weekend è ora diventato il suo marchio di fabbrica: la forza di trovare sempre grande motivazione, di lasciare tutto alle spalle e di concentrarsi esclusivamente sulla gara, dando il meglio di sé, senza risparmiarsi mai, in un combattimento aspro che è tanto spettacolare quanto insidioso per tutti i rischi che comporta. In altre parole, si è eretto alto e vittorioso con l’autorità giustificata dal numero uno sulla sua carenatura’.