Kyle Larson non crede ci sia una necessità significativa di sessioni di pratica prolungate nella Cup. Recentemente, c’è stata molta discussione sulla quantità di allenamento di cui i piloti NASCAR hanno bisogno su specifici circuiti. Una voce prominente a sostegno di questa questione è stata il campione della Cup sette volte e membro della Hall of Fame. Ora, il pilota della Hendrick Motorsport è stato invitato a condividere i suoi pensieri sul numero necessario di sessioni di pratica per i piloti durante i fine settimana di gara.
Durante la sua apparizione nel Speed Street Podcast, Larson ha espresso che, in generale, 20 minuti di pratica sono sufficienti. Anche il suo compagno di squadra ha condiviso un’opinione simile sulla questione. Tuttavia, Larson ha menzionato che avrebbe bisogno di più sessioni di pratica sui circuiti stradali, poiché questi sono tracciati dove di solito ha difficoltà. Ha anche ammesso di essere un po’ egoista riguardo a questa questione, poiché preferirebbe meno sessioni di pratica su circuiti dove la sua squadra ha un vantaggio.
La pratica è stata un argomento caldo questa settimana, anche per Kyle Larson, mentre si prepara per l’Indy 500, acquisendo esperienza in un’IndyCar. Larson ha anche aggiunto che l’IndyCar gli sembrerà diversa rispetto alle auto NASCAR, evidenziando le sue opinioni differenti sulle sessioni di pratica in diverse categorie di corsa. La sua disponibilità a riconoscere il suo punto di vista egoista è davvero lodevole.
Kyle Larson è programmato per debuttare all’Indy 500 a maggio. Recentemente ha partecipato a sessioni di pratica di IndyCar e ha ottenuto risultati eccezionali. In virtù di ciò, Larson ha discusso delle differenze tra le auto NASCAR di nuova generazione che guida normalmente e l’IndyCar nello stesso podcast.
Il pilota della Hendrick Motorsport ha anche notato che, dopo un po’, ha sentito che l’IndyCar diventava più simile alle auto NASCAR in termini di guidabilità man mano che l’usura delle gomme diventava più evidente. I fan saranno senza dubbio ansiosi di vedere il debutto di Larson nell’IndyCar per confrontare le sue prestazioni con i suoi successi in NASCAR.