Ogni anno, con gradi di intensità variabili, il mondo della MotoGP vive la cosiddetta silly season, caratterizzata da abbondanti speculazioni sul futuro dei piloti e dei team. Tra verità e teorie—alcune logiche, altre strampalate – questa finestra rimane aperta per settimane o mesi fino a quando il futuro di tutti non è confermato e sistemato.
In un anno come il 2024, in cui quasi tutti i piloti sono senza contratto, le cose diventano ancora più «selvagge». Prendiamo, ad esempio, Maverick Viñales: il pilota afferma di sentirsi a suo agio con Aprilia, ma ciò non ha fermato le voci che lo collegano a Red Bull GasGas Tech3 o addirittura a Honda, dove affronterebbe condizioni meno competitive.
La verità è che questo è un fenomeno che beneficia dal rimanere «vivo». Per cominciare, coinvolge i fan anche durante i periodi senza competizioni in pista, come in queste settimane tra i GP d’Italia e d’Olanda. Anche il sito web e i social media della MotoGP fanno la loro parte nella diffusione delle voci. Un esempio: durante la trasmissione del weekend di Mugello, il commentatore Matt Birt ha discusso il potenziale scenario in cui Joan Mir decidesse di ritirarsi alla fine della stagione.
Allo stesso modo, la stampa diffonde e riporta voci e speculazioni – alcune con più fondamento di altre. È un modo per mantenere coinvolti seguaci, spettatori e lettori, fornendo loro informazioni sui fatti. Perché, per quanto siano voci o speculazioni, ci sono sempre fonti e granelli di verità. Prendiamo il caso di Enea Bastianini: quando nulla sembrava indicarlo, il suo stesso manager, Carlo Pernat, ha alimentato la voce sul suo passaggio a Red Bull GasGas Tech3.
Questo ci porta a un altro aspetto della intensa speculazione della stagione dei trasferimenti. Per i piloti senza contratti e i loro manager, avere i loro nomi collegati a diverse squadre o produttori può, in certa misura, rafforzare la loro posizione negoziale – il senso di essere attraenti nel mercato e avere più di un’opzione da scegliere. Ma, naturalmente, devono supportare questo interesse, reale o speculativo che sia, con risultati convincenti in pista.
La stagione dei trasferimenti fa sembrare la griglia della MotoGP un gioco di sedie musicali, con apparenti cambiamenti e rivoluzioni nella formazione. A volte, i rumor influenzano persino le squadre e il loro futuro, come nel caso di quest’anno con Pramac: rimarranno con Ducati o passeranno a Yamaha?
Tuttavia, i cambiamenti radicali non sono sempre la norma – più spesso che no, ci sono pochi cambiamenti significativi, come il passaggio di Marc Márquez a Ducati e di Jorge Martín ad Aprilia. In definitiva, la struttura della griglia e i suoi piloti non cambiano drasticamente da un anno all’altro, essendo processi che si svolgono in modo più graduale.
Il ciclo di contratti biennali è terminato nel 2022. Da allora, solo quattro piloti a tempo pieno hanno lasciato (Andrea Dovizioso e Pol Espargaró sono stati due, a causa del ritiro). È vero che molti cambiamenti di squadra sono avvenuti da allora, ma questi sono accaduti nel corso di un periodo di due anni, non in una sola stagione di trasferimenti.