Domenica, Jack Miller ha concluso al 12° posto nel GP di Gran Bretagna di MotoGP. Il risultato non è stato buono come il settimo posto nella gara Sprint del giorno precedente a Silverstone.
Il pilota della Red Bull KTM ha spiegato le difficoltà che ha affrontato durante tutta la gara: ‘La gara non è stata ideale. Ho dato tutto tranne il lavandino. Stavo cercando di rimanere in corsa con quei ragazzi, specialmente nelle fasi iniziali. Avevo davvero molti problemi di grip, si potrebbe dire. Entrando nelle curve, principalmente alla curva 3, stavo davvero soffrendo per fermare la moto lì per tutta la gara, a dire il vero. Ogni volta che passavo dalla quarta alla prima, la moto poteva andare di traverso e non riuscivo a fare l’apice. Entravo in curva di traverso, guardando l’apice passarmi accanto e pensando: «Oh cavolo, come farò a proteggere l’interno per la prossima curva?»’.
Nonostante le difficoltà e il distacco dal primo, Miller non era scontento del turno britannico: ‘A parte questo, stavo solo cercando di gestire. Non mi sentivo forte come sabato – che sia per le condizioni più fresche o altro, dobbiamo capire. Ma tutto sommato, un weekend positivo. Sicuramente, 25 secondi dal primo, vogliamo essere un po’ più vicini ora’.
Il #43 ha spiegato che, sebbene il pneumatico fosse lo stesso di quello della gara Sprint, le difficoltà erano molto maggiori: ‘Il mio pneumatico era finito alla fine, non ci sono dubbi su questo. In un certo senso, all’inizio ho dovuto davvero concentrarmi per farlo funzionare prima di aprire, il bordo era sparito. L’ho sentito quasi di più rispetto a sabato, ma avevo esattamente lo stesso pneumatico di sabato, e sicuramente non mi sono sentito forte come sabato. Che siano le condizioni più fredde o altro, stavo davvero soffrendo per far funzionare il pneumatico posteriore, specialmente sul lato destro’.
Miller ha poi detto: ‘Il pneumatico posteriore continuava a girare e non si fermava. Inoltre spingevo davanti; ero semplicemente largo e quasi bloccavo il davanti perché stavo entrando nella curva tre. Esci dalla due un po’ in drift in quella direzione e poi vuoi tornare indietro. Quindi la cosa era come se fosse al contrario, nel modo sbagliato. Stavo cercando di fermarlo ma giocando con il davanti, dietro, tutto mentre giocavo con il freno anteriore, cercando solo di gestirlo dove potevo per mantenere un po’ di contatto sul posteriore. Alcune volte pensavo: «Questa cosa potrebbe semplicemente scomparire da sotto di me davvero in fretta». Ma è rimasta lì ed è stata davvero solida per tutta la gara’.