La Vicepresidente Kamala Harris ha preso il largo rispetto all’ex Presidente Donald Trump tra gli elettori anticipati, aprendo un sostanziale vantaggio tra 19 e 29 punti percentuali, secondo recenti sondaggi del New York Times-Siena College, CNN e ABC News-Ipsos. Questo vantaggio iniziale è incoraggiante per la campagna di Harris e rappresenta uno dei più grandi vantaggi nel voto anticipato visti nelle recenti elezioni, sebbene sia leggermente al di sotto del margine record di voto anticipato di Joe Biden su Trump nel 2020.
Oltre 66 milioni di americani hanno già espresso il loro voto—stabilendo un nuovo record nel voto anticipato, mentre entrambi i candidati hanno sollecitato le loro basi a recarsi alle urne prima del Giorno delle Elezioni del 5 novembre. Una parte significativa di questi voti anticipati—circa 15 milioni—proviene da sette stati chiave, secondo l’Election Lab dell’Università della Florida, intensificando ulteriormente le scommesse nei territori in bilico che potrebbero decidere l’esito delle elezioni.
La scala del vantaggio di Harris è netta rispetto al vantaggio di voto anticipato di Hillary Clinton nel 2016, che oscillava tra otto e 16 punti, un dato che non le ha garantito la presidenza. Nel frattempo, il deficit attuale di Trump riflette un cambiamento marcato, poiché ha attivamente incoraggiato i suoi sostenitori a votare in anticipo questa volta—una deviazione dalla sua posizione del 2020 contro il voto anticipato, che probabilmente ha ostacolato i suoi numeri in quel ciclo elettorale.
Con l’ultimo tratto verso il Giorno delle Elezioni che si avvicina, entrambe le campagne rimangono bloccate in una feroce competizione per mobilitare il turnout il 5 novembre. Il vantaggio iniziale di Harris segnala una traiettoria favorevole, ma un’alta affluenza il Giorno delle Elezioni potrebbe comunque cambiare le sorti della corsa, in particolare negli stati in bilico dove i margini sono ristretti.
Le fonti per questo articolo includono: New York Times-Siena College, CNN, ABC News-Ipsos