In seguito alla morte del leader di Hamas Yahya Sinwar in un attacco israeliano, è emerso un insieme di istruzioni scritte a mano, che presumibilmente delineano i suoi ordini finali per la gestione degli ostaggi israeliani a Gaza. I rapporti dei media palestinesi indicano che le direttive di Sinwar consigliavano ai suoi combattenti di “proteggere e prendersi cura” degli ostaggi come leva, riferendosi a loro come alla “carta di pressione” di Hamas.
Scritte su tre pagine, le note esorterebbero i combattenti a “salvaguardare le vite dei prigionieri nemici” come strumenti di contrattazione. Citando gli insegnamenti del Profeta sulla misericordia, la scrittura di Sinwar evoca il dovere di “visitare i malati, nutrire i bisognosi e liberare i prigionieri.” I documenti conterrebbero anche un elenco di nomi, età e background militari degli ostaggi, offrendo uno sguardo sulla visione di Sinwar degli ostaggi come asset fondamentali nella lotta di Hamas.
Le note scritte a mano di Sinwar emergono in un contesto di rapporti contrastanti sul trattamento degli ostaggi da parte di Hamas. Il negoziatore israeliano Gershon Baskin aveva precedentemente affermato che Sinwar aveva istruito i combattenti di Hamas a uccidere i prigionieri nel caso fosse stato ucciso, una narrazione ora contraddetta dalle presunte direttive di Sinwar, che sottolineano la preservazione e la leva.
Gli esperti avvertono che la morte di Sinwar potrebbe destabilizzare la leadership di Hamas, complicando le negoziazioni per il rilascio degli ostaggi e potenzialmente intensificando la resistenza tra le cellule decentralizzate a Gaza.